Investire in Assicurazioni Conviene? I 10 Comandamenti del Risparmiatore

Investire in assicurazioni conviene? Chi sta cercando di capire come investire, certamente si è posto questa domanda. Siamo bombardati ogni giorno da pubblicità che ci invitano a investire in assicurazioni: le banche, le compagnie assicurative e i promotori finanziari ci allettano, spesso con la promessa che scegliendo questi strumenti non rischieremo il nostro capitale.

Firmare un contratto di assicurazione rappresenta una protezione verso un rischio legato al verificarsi di un evento inatteso, un modo per aumentare la propria sicurezza. Ma se trasformi questa tutela in un investimento, stai commettendo una leggerezza (o un vero e proprio controsenso, come vedremo).

Infatti, un reale investimento finanziario comporta che tu metta il tuo denaro su strumenti che possano portare potenzialmente un rendimento nel medio lungo periodo, senza tuttavia garantire il rendimento stesso. Insomma, ti assumi la responsabilità di correre un rischio.

Ovviamente, e se mastichi un po’ di questa lingua lo sai, maggiore è il rendimento promesso, maggiore sarà il rischio che corri.

A questo punto dovrebbe essere chiaro: come puoi pretendere di ottenere un rendimento (= rischio) grazie ad uno strumento che dovrebbe garantirti protezione (polizza assicurativa)?

Vediamo quindi 10 riflessioni sull’utilizzo o meno dei prodotti assicurativi in chiave di investimento.

Primo: è meglio non fidarsi degli strumenti troppo complessi

Se uno strumento finanziario appare molto, troppo complesso, in linea di massima è stato creato ad hoc per soddisfare i bisogni di grandi gruppi finanziari, i quali impacchettano questi prodotti e li vendono ai risparmiatori… I quali si trovano, alla fine della filiera, a dover mantenere grandi costi di gestione.

Tutto questo senza godere dei vantaggi offerti da un prodotto personalizzato sulle proprie esigenze.

Insomma, questi prodotti possono essere così complicati da creare alta confusione, probabilmente volta a confondere le acque: mischiare le varie necessità (tutela e investimento) non è una buona idea.

Se vuoi assicurarti dai rischi, fallo, ma con un prodotto mirato.

Secondo: i costi sono insostenibili

I costi di gestione delle assicurazioni come investimento sono spesso proibitivi. Non ti sembra? Tra l’altro spesso non si sa come individuarli e metterli a fuoco, anche perchè solo alcuni sono specificati nei vari contratti.

Si tratta di molti punti percentuali per la sola gestione del fondo collegato, senza contare altri punti % da pagare per l’assicurazione parziale del capitale e per tutelarsi contro i rischi di chi investe. In buona sostanza, ti troverai un prodotto che, per potersi rivalutare, necessita di rendimenti molto elevati e difficili da ottenere con un profilo di rischio più conservativo.

È ovvio che qualsiasi strumento finanziario ha un costo, tuttavia le assicurazioni ne hanno troppi, una serie di costi nei costi che, scegliendo altre soluzioni con maggior consapevolezza, puoi evitare.

Terzo: la poca trasparenza

La gestione di questo tipo di “investimento” non è mai cristallina. Certo, per legge le compagnie sono tenute ad indicare sui prospetti informativi le modalità di gestione, ma su questi documenti non si trova mai molto circa la composizione dei fondi collegati alla polizza.

I prospetti informativi sono lunghi e complessi da digerire e questo disincentiva anche gli investitori e i risparmiatori più scrupolosi e attenti.

Quarto: i tuoi rendimenti sono legati ad investimenti sempre più rischiosi

Con condizioni monetarie che hanno portato ad abbassare notevolmente i tassi di interesse (in alcuni casi a portarli anche sotto zero), il contesto per le assicurazioni con capitale garantito è finito.

Inoltre, per riuscire a coprire le pesanti spese di gestione e commissioni applicate, le compagnie sono costrette a spingere il profilo di rischio verso l’alto.

Meglio evitare, no?

Quinto: i rendimenti non sono nulla di che

Verrebbe da dire: una gestione così complessa e articolata mi porterà ottimi investimenti! Ma…è così?

I rendimenti proposti da queste assicurazioni sono simili a qualunque altro rendimento presente sul mercato, come ad esempio, quelli che si possono recuperare con gli ETF.

Peccato che la scelta di strumenti efficienti e a basso costo, diversamente da certe polizze da investimento, migliori nettamente la quota di rendimento che come investitore riesco a portarmi a casa.

Sesto: la detraibilità è uno specchietto per allodole

Sebbene siano citati come uno dei maggiori punti di forza, i vantaggi fiscali mostrati da chi ti propone questo tipo di investimento sono in realtà molto contenuti.

Sì, certamente le assicurazioni sono strumenti detraibili, ma solo al 19% per la quota che riguarda la parte di copertura e protezione (ossia una parte minoritaria del premio da te versato).

Dunque, è bene leggere e informarsi a fondo prima di firmare qualsiasi contratto: la colpa per eventuali fraintendimenti, sarà nostra! E a rimetterci sarà il nostro capitale.

Settimo: le assicurazioni non sono flessibili

Possono essere presenti diversi vincoli per accedere nuovamente al capitale o per poterlo spostare ad altra destinazione.

E anche quando è possibile farlo, potresti ritrovarti nell’impossibilità di svincolare i soldi, se non a fronte di un pagamento elevatissimo e sconveniente che di fatto ti disincentiva e ti costringe a continuare a pagare le alte commissioni ricorrenti.

Ottavo: non confondere la polizza mista con una pensione integrativa

Purtroppo, le polizze miste vengono spesso vendute come se fossero pensioni integrative, ma in realtà si tratta di strumenti molto complessi e articolati che possono includere sia il caso vita che il caso morte, con l’obiettivo di provare a ripagare con gli eventuali interessi maturati parte della polizza caso morte.

Ti trovi quindi ad avere a che fare con una specie di Matrioska di prodotti e spese incastrate una dentro l’altra, fino a trovarti ad avere… solo costi.

Nono: in buona sostanza potresti incassare meno di ciò che hai versato

Capita di frequente il caso in cui un investitore sottoscriva una polizza da investimento e poi si ritrovi all’atto pratico ad avere un controvalore del capitale inferire a quello effettivamente versato.

Il denaro perduto è stato sprecato in assicurazioni e vari cavilli e costi di gestione dei quali spesso i risparmiatori non sono a conoscenza.

Decimo: sai cosa compri?

Bisognerebbe sempre sapere cosa si sta firmando, ma è anche vero che spesso i contratti assicurativi sono talmente complicati che persino il maggiore esperto in materia potrebbe avere difficoltà a mettere a fuoco dove finiranno i soldi.

Ciononostante, ormai certe informazioni si possono reperire, ed è fondamentale essere preparati prima di costruire i propri progetti di investimento.

In altre parole…

Investire in assicurazioni spesso non conviene, se si ha un obiettivo di medio-lungo periodo.  Ecco come possiamo, per riassumere, smontare le tesi a favore delle assicurazioni come forma di investimento.

  • Investire in assicurazioni conviene perché proteggi il tuo capitale: falso. Abbiamo visto che le assicurazioni non sempre proteggono il tuo capitale. In diversi contesti addirittura lo erodono.
  • Investire in assicurazioni conviene perché ho un rendimento minimo garantito: falso. Come abbiamo visto, un investimento, per sua stessa definizione, prevede un determinato grado di incertezza. Inoltre il mondo delle garanzie sul capitale è ormai finito;
  • Investire in assicurazioni conviene perché mi dà vantaggi fiscali: vero. Va però detto che le detrazioni sulle tasse non sono un fattore rilevante per prendere una decisione di investimento, poiché la detrazione sui premi versati viene applicata soltanto sulla parte utilizzata per le coperture cosiddette di “rischio puro”, e perché la tassazione agevolata si applica solo ad alcune tipologie di polizze (non tutte, come molti credono).

Conclusioni

Conviene investire in assicurazioni? Come abbiamo visto nel corso di questa guida, la risposta è no, se sei un investitore per il medio lungo periodo. Il concetto di crescita del capitale tramite investimento e quello di protezione del capitale tramite assicurazione sono molto diversi.

C’è un solo modo per occuparti saggiamente dei tuoi risparmi, proteggendoli dall’inflazione e accrescendoli. La strada da seguire ti vede attivo in prima persona: devi occuparti dei tuoi investimenti, sapere cosa sta succedendo ai tuoi soldi.

Non puoi delegare a terzi, magari in conflitto di interessi, e sperare di poter ricevere informazioni veramente indipendenti.

Investitore Strategico nasce per aiutarti a fare tutto questo, dai pure uno sguardo ai nostri portafogli per costruire la tua strategia vincente ed efficiente.

A presto!

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