In questo articolo ti spiego come funziona bitcoin, per capire se conviene investire in questa criptovaluta.
Per farlo devi riuscire a comprendere cos’è bitcoin e come funziona la tecnologia che lo sorregge, in quanto è quella la vera rivoluzione dirompente che sta cambiando il mondo.
Per spiegartelo utilizzerò alcuni termini particolari, come: blockchain, open ledger, cypherpunks, exchange, mt.gox, silk road ecc…
Non ti preoccupare, ogni volta che li introduco ti spiego di cosa si tratta, ok?
QUANTO VALE BITCOIN OGGI?
Partiamo quindi parlando di quello che sta succedendo adesso.
Tutti ormai cercano di capire se e quanto ancora salirà il prezzo del bitcoin nei prossimi mesi o anni.
Del resto, non capita tutti i giorni di vedere qualcosa il cui valore cresce così velocemente e in così poco tempo.
Da quando è partito e dopo aver passato oltre 2 anni a valere meno di un dollaro, nel giro di 4 anni circa dalla sua nascita, 1 bitcoin ha raggiunto il valore di 1.000 $.
Una corsa del genere non può che attirare molta attenzione.
Il valore di 1 bitcoin ha già superato gli 11.000 $, con guru e specialisti che predicono un prezzo di riferimento che deve raggiungere i 500.000 $…
Infatti, quello che stanno guardando tutti è proprio il continuo variare della sua quotazione.
“Quanto vale il prezzo di un bitcoin oggi?”, “Secondo te mi conviene investire adesso?”, ”Come si comprano i bitcoin?”
Insomma, tutti vogliono sapere se conviene investire in bitcoin per cercare di prendere quello che sembra un treno in grado di portarli fino in paradiso, senza passare dal via.
Il punto però è un altro: come ho spiegato nell’articolo su come investire in azioni, la cosa più importante di qualsiasi investimento di successo è la ricerca del valore.
Il valore lo si può trovare solo se sei in grado di capire realmente il funzionamento di ciò in cui stai investendo e questo, ovviamente, vale anche per il bitcoin.
Perciò cerchiamo di capire perché e nato e dove sta andando, prima di decidere se ci interessa condividere questo viaggio.
Dove nasce il bitcoin
31 ottobre 2008, uno sconosciuto sviluppatore che si cela dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto lancia, all’interno di una ristretta comunità di esperti in crittografia informatica (il modo per rendere un messaggio non riconoscibile), un articolo che introduce una cosa tanto nuova, quanto rivoluzionaria.
fonte bitcoin.org
E’ la nascita di una valuta digitale e de-centralizzata, una sorta di esperimento sociale, come lo chiamano i cypherpunks nei meandri del web, potenzialmente in grado di cambiare per sempre il corso della nostra vita.
Ma cosa vuol dire “de-centralizzata”? E chi sono questi cypherpunks?
Partiamo dalla seconda domanda, perché stiamo parlando di un punto centrale di tutta questa storia.
I cypherpunks sono un gruppo di attivisti che sostengono la crittografia informatica per proteggere e tutelare la privacy, oltre che come nuovo modo di creare relazioni sociali e politiche.
Perché dico questo? Perché la rivoluzione digitale di internet e dei social network sta modellando un mondo in cui le persone vogliono avere sempre più controllo su ciò che li circonda e ripudiando ogni giorno di più le istituzioni classiche e di governo della società.
All’interno di questo scenario si è poi aggiunta la crisi dei mercati finanziari del 2007/2008, che ha fatto da detonatore di questo spirito di rivalsa e di ri-appropriazione delle “libertà delegate” ai governi e alle istituzioni centrali.
Dopo che la bolla speculativa più severa della storia ha spazzato via investimenti e risparmi di una vita, le persone hanno maturato frustrazione e rabbia nei confronti del sistema finanziario, capitanato dalle banche d’affari e dalle banche centrali.
Problemi come la protezione della privacy, il controllo degli scambi monetari e la libera condivisone di dati e informazioni sono solo alcuni degli argomenti chiave di questa nuova corrente di pensiero che si vuole liberare dalle “catene” del controllo centrale.
Per capirci, uno degli attivisti di spicco del movimento dei cypherpunks è Julian Assange, il noto fondatore di Wikileaks, il sito che si batte per la libera condivisione delle informazioni.
Oltre a questo, un’altro terreno di scontro dove si combatte questa battaglia è sulla gestione delle transazioni economiche, per liberarle dal controllo dei governi e delle banche centrali.
Dopo anni di esperimenti e di tentativi andati male, nel 2008 uno di questi cypherpunks trova finalmente il bandolo della matassa.
Si tratta di quel Satoshi Nakamoto che, ad oggi è sparito dalla circolazione e nessuno ha ancora capito chi sia veramente.
Come dicevo, con la condivisione di quell’articolo nasce quindi un nuovo concetto, quello di criptovaluta, ovvero un sistema per scambiarsi valore attraverso un mezzo che sia anonimo e non controllato da nessuno.
Tutto il sistema si poggia su quella che si chiama blockchain…
Cioè? Di cosa si tratta?
La blockchain è la vera innovazione in grado di spiegare come funziona bitcoin e rappresenta la “gallina dalle uova d’oro” su cui potenzialmente investire oggi e in futuro.
Ma di questo te ne parlo meglio tra un momento.
Ci siamo? Mi stai ancora seguendo?
Bene, andiamo avanti!
Qualche mese dopo la pubblicazione di quell’articolo e precisamente il 3 gennaio del 2009 viene generato il primo bitcoin e il valore è di circa 0.00076 $.
Da allora, questo è stato il suo andamento nel corso del tempo.
fonte coindesk.com
Come vedi, dopo un periodo di piccola crescita, il prezzo ha avuto delle oscillazioni significative, in un senso e nell’altro.
Non abbiamo però ancora risposto ad una domanda importante: cos’è e come funziona bitcoin veramente?
Come funziona bitcoin
Sul sito della fondazione bitcoin c’è un video molto esplicativo su cos’è questa criptovaluta.
Ti consiglio di guardarlo!
Ok! Ora, dopo tutto quello che ti ho mostrato e spiegato ti chiedo: secondo te, stiamo parlando di una moneta in grado di sostituire le valute nazionali?
Questa è un’altra domanda molto importante e, per rispondere, dobbiamo approfondire cosa sono i soldi.
I soldi sono un’unità di misura: servono per capire chi ha la proprietà di un bene e per definire le dinamiche tipiche dello scambio di valore, attraverso le transazioni economiche.
Per far si che questo sistema rimanga in piedi è necessario che ci sia un “soggetto terzo” e super partes, che mantenga il controllo dell’unità di misura e che la garantisca e protegga.
Questo soggetto è rappresentato dai governi e dalle banche centrali.
Alla stessa maniera, anche bitcoin, in quanto valuta, è un’unità di misura e indica la proprietà e i rapporti di scambio di valore tra le persone.
La vera differenza rispetto al sistema finanziario attuale è l’assenza di questo soggetto terzo come garante.
Quindi, come si fa a garantire che tutto fili liscio e che non ci siano degli abusi o delle frodi?
Semplice, ci pensa la rete informatica di utilizzatori di bitcoin a svolgere questo compito, che rappresenta quindi la potenza di questo nuovo strumento.
Si tratta della già citata blockchain, ovvero la tecnologia che sta dietro al bitcoin e che rappresenta la vera rivoluzione in grado di cambiare radicalmente il mondo e le sue strutture economiche e sociali.
Ma perché dico questo?
Devi sapere che tutte le operazioni e gli scambi di bitcoin vengono registrati digitalmente in un luogo chiamato open ledger, che tradotto letteralmente significa “libro delle registrazioni”.
Come dicevo, si tratta di un luogo digitale di registrazione delle transazioni e dei movimenti di bitcoin.
A differenza delle valute nazionali, dove abbiamo bisogno, appunto, delle banche centrali per validare i nostri soldi e far si che ne venga garantito il “corso legale”, cioè dare l’ok affinché possano essere utilizzati per comprare beni e servizi, all’interno della blockchain questa validazione la danno gli altri utilizzatori di bitcoin.
E’ un po’ come quando si decidono le regole di un gioco.
Prima di cominciarlo è importante che siano tutti d’accordo, altrimenti il gioco non può partire.
Ecco, nel mondo del bitcoin le regole del gioco sono “scritte digitalmente” e ogni volta che qualcuno effettua una transazione, un altro computer la “vede” e la può validare.
Solo in quel momento tale transazione va a buon fine e avviene lo scambio.
Il punto è che la bellezza di questo sistema sta proprio nel fatto che ognuno può validare le transazioni che avvengono all’interno della blockchain, rendendo questo sistema de-centralizzato, cioè senza la necessità di un “soggetto terzo” che lo governi.
All’interno della blockchain non è possibile fare alcuna transazione senza che questa venga registrata, in quanto ad ogni scambio autorizzato viene assegnata una “firma” di riconoscimento che rimarrà per sempre registrata nel famoso open ledger.
Capisco che possa sembrare una cosa complicata, ma la verità è che si tratta di un sistema geniale di distribuzione del controllo degli scambi economici.
Ad esempio, grazie a questo metodo si può dire addio al problema della tracciabilità del denaro e delle transazioni in nero, perché non possono avvenire scambi non registrati.
Inoltre, questo open ledger, dove si registrano le operazioni, non si trova in un unico luogo fisico, come ad esempio avviene con il server che detiene i dati di una banca centrale, o della tua banca locale.
No, l’open ledger è “distribuito” all’interno dell’intera rete di computer collegati alla blockchain (da cui il nome di sistema “peer-to-peer”).
Cosa significa che è distribuito?
Significa che tutti i computer che sono collegati alla rete della blockchain detengono le informazioni che vengono registrate, in modo tale che non vadano mai perse.
Perciò, se un hacker attacca il server di una banca centrale o della tua banca locale, può rubare tutti i soldi e i dati rilevanti e buona notte.
In un sistema de-centralizzato come quello del bitcoin questa cosa non può succedere, perché le informazioni sono distribuite su tutta la rete, perciò se attaccano il tuo computer, le transazioni sono comunque registrate nella rete e non vanno perse.
Nessuna transazione può mai essere cancellata o modificata dalla blockchain, una volta che è stata effettuata.
Inoltre, rispetto alle transazioni normali, stiamo parlando di operazioni criptate, cioè anonime.
Non è possibile sapere chi ha eseguito l’operazione, con il chiaro intento di riappropriarsi della privacy della gestione del proprio denaro.
Tutto questo sistema si basa su un nuovo concetto di fiducia, in cui le transazioni e le valutazioni vengono effettuate da una quantità enorme di computer indipendenti l’uno dall’altro e senza connessioni di alcun tipo se non l’appartenenza alla blockchain.
Il fatto che questo sistema sia distribuito vuol dire che non c’è più bisogno di istituzioni ed intermediari come le banche per far stare in piedi il sistema finanziario, perché il sistema sta in piedi da solo!
Anche le persone che oggi, per qualsiasi motivo, non hanno un conto corrente, con il bitcoin potrebbero effettuare transazioni e ricevere valuta.
Vedi come la vera rivoluzione non è il bitcoin….
L’innovazione rivoluzionaria è la blockchain, perché se usciamo per un momento dalla logica legata solo alla valuta, vediamo come lo stesso concetto si possa applicare potenzialmente a tantissimi altri settori e ambiti.
Ad esempio si potrebbe liberare l’intermediazione che oggi vediamo nell’ambito della vendita di un qualsiasi contenuto, come un film o una canzone.
Grazie alla blockchain verrebbero eliminati tutti gli attori che si mettono in mezzo al processo di vendita e si eliminerebbe contemporaneamente anche la pirateria, perché sarebbe impossibile poter accedere a quel contenuto, senza la validazione del sistema, cioè senza pagarlo!
Sono stato in grado di spiegarti come funziona bitcoin?
Capisci adesso perché i cypherpunks che hanno lanciato bitcoin lo hanno definito “un esperimento sociale ed economico”.
Se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di guardare un bellissimo documentario dal titolo “Banking on Bitcoin”. Guarda il trailer!
Ora, tornando al nostro bitcoin, si crea quindi un sistema finanziario de-centralizzato (cioè senza la presenza di istituzioni governative e banche centrali), tagliando i costi di transazione e di intermediazione per scambiarsi la valuta in modo istantaneo e anonimo.
Perciò, alla luce di tutto ciò, conviene investire in bitcoin?
Conviene investire in bitcoin?
Ok, abbiamo visto molte cose.
Per capire se conviene investire in bitcoin dobbiamo ancora dire una cosa molto importante, ovvero parlare della quantità in circolazione.
Devi sapere che, per definizione, esiste un numero finito di bitcoin che possono essere creati.
Nello specifico, per come è stata impostata questa tecnologia, possono essere creati fino a 21 milioni di bitcoin…non uno in più.
Questo aspetto è rilevante perché, esattamente come per l’oro, significa che essendocene una quantità finita, il suo valore viene definito dal rapporto tra la domanda e l’offerta.
Se tante persone lo vorranno, allora il suo valore salirà.
Il suo prezzo sarà sempre di più un riflesso dell’utilità percepita dal mercato.
Più funzioni e sviluppi può avere bitcoin e più alto sarà il suo valore, esattamente come l’oro.
Ok, a questo punto è il momento di cominciare a porsi delle domande interessanti per capire se conviene investire in bitcoin, ad esempio:
- Se il bitcoin è una valuta che non è più controllata da nessun soggetto singolo, cosa significa tutto questo?
- Siamo pronti ad accettare un mondo in cui il controllo dei nostri soldi viene tolto dalle mani dei regolatori centrali e distribuito a tutte le persone?
Chiaramente la risposta non è per nulla banale.
Infatti, i principali detrattori di questo fenomeno puntano il dito contro, sulla base di quanto è successo con silk road e mt.gox?
Sai di cosa si tratta e di cosa sto parlando? Ok, te lo spiego subito.
Come puoi immaginare, per diverso tempo, a parte i cypherpunks e qualche appassionato del settore, nessuno sapeva cosa fosse il bitcoin.
Il vero momento di esplosione è arrivato quando è stato scelto come valuta di scambio su silk road. Silk road era un sito di scambio anonimo di merce, anche illegale.
Visto che chi compra e vende droghe, armi e altri beni vietati vuole utilizzare la copertura anonima, quale migliore forma di transazione economica se non una valuta digitale crittografata che coprisse l’identità di chi la utilizzava?
In questo modo è impossibile risalire all’origine del denaro che viene poi scambiato in bitcoin.
Come vedi, questo è un altro tassello del puzzle che vorrebbe un mondo completamente autonomo e in cui le persone possano essere libere di scambiarsi qualsiasi cosa, abbattendo qualsiasi barriera, fisica e non e senza dover rendere conto a nessuno, attraverso sistemi avanzati di protezione della privacy e dell’utilizzo dei propri soldi.
Il problema è che silk road era, appunto, un mercato di prodotti illegali, perciò legare il nome di bitcoin a questo ambito non ha fatto altro che dargli “apparentemente” una brutta reputazione.
Infatti, per un periodo tutti hanno puntato il dito contro la criptovaluta per dire…“vedi, bitcoin è un modo per fare traffici illegali”…“è una fregatura”.
In realtà, è stato proprio grazie a silk road che il mondo si è accorto dell’esistenza dei bitcoin.
Infatti, il sito pirata è stato chiuso, mentre bitcoin non solo ha resistito ma è cresciuto molto velocemente.
L’altro problema è però arrivato dal caso mt.gox.
Per comprenderlo devo fare un breve passo indietro, tornado al fatto che bitcoin è una valuta digitale che si crea virtualmente e al fatto che noi siamo abituati ad utilizzare le altre valute per comprare i beni e i servizi.
Perciò, per poter usare i bitcoin deve quindi esserci un tasso di cambio e un exchange, ovvero un luogo, fisico o virtuale, dove sia possibile scambiare la nostra valuta in bitcoin e viceversa (come quelli che trovi negli aereoporti).
Mt.gox è stato uno dei primi e più famosi exchange di bitcoin, tanto da arrivare al picco di gestire circa il 70% delle transazioni totali.
Fino qui tutto fila liscio e il mondo è bello e felice.
Poi, il 19 giungo del 2011, un hacker entra dentro il database di mt.gox e ruba password e account di molti utenti, facendo transazioni per loro conto e rubando molti bitcoin.
Ecco che si solleva immediatamente il problema della sicurezza, non tanto della blockchain, che rimane intatta, quanto degli exchange, i luoghi di scambio.
Stessa cosa per quanto riguarda i portafogli digitali dove ognuno può immagazzinare i suoi bitcoin.
Rimane famoso il caso dell’utente che si è visto “rubare” circa 25.000 bitcoin in una notte (valore del tempo circa 500.000 $), dichiarando di aver lasciato acceso il computer di notte e aver visto sparire i bitcoin la mattina dopo.
Purtroppo, una transazione all’interno della blockchain non può essere annullata, e i 25.000 bitcoin non sono più tornati al suo proprietario.
Questo è un argomento su cui si dibatte ancora ed è una delle cause di alcune delle oscillazioni negative che ogni tanto si vedono nel prezzo dei bitcoin.
Di fatto rappresenta una delle domande chiave da porsi quando ci si chiede se conviene investire in bitcoin.
Del resto, una cosa così potente, che ha la forza di mettere in discussione le regole scritte e accettate, non può di certo passare inosservata.
Bitcoin verrà regolamentato?
La diffusione del bitcoin sta andando di pari passo con la battaglia per la sua regolamentazione.
Come puoi immaginare, non è andato giù a tutti il fatto che si presentasse dal nulla un’innovazione così forte e dirompente, tale da scardinare le logiche e le regole scritte di gestione di tutti i rapporti economici e sociali.
E’ nuovamente il caso di farsi qualche domanda strategica:
- Come reagiranno le istituzioni e i governi in essere?
- Cercheranno di regolamentare e ingabbiare dietro normative e leggi stringenti qualcosa che nasce proprio per non essere regolamentato ed ingabbiato?
Qualcuno si è già mosso e ovviamente la risposta non è stata un’apertura incondizionata.
Siamo quindi di fronte a qualcosa di molto più grande rispetto ad una semplice diatriba sul prezzo di un asset finanziario.
Capisci ora perché non è corretto guardarlo e valutarlo come se si stesse parlando dell’andamento di un titolo di borsa?
Concentrarsi sul prezzo del bitcoin per cercare di capire se sia possibile trarne un profitto non ha nulla a che vedere con un investimento anzi, si tratta semplicemente di pura speculazione.
Nulla di male, sia chiaro,ma investire è un’altra cosa e, se interessa farlo, ribadisco ulteriormente alcune delle domande che ancora non hanno trovato una risposta:
- Quali saranno gli usi e le funzioni del bitcoin in futuro?
- Verrà implementata una regolamentazione sul suo utilizzo?
- E’ possibile che il bitcoin venga sostituito da un’altra criptovaluta, più forte e più sicura?
- Cosa succede quando le valute digitali dei governi centrali prenderanno piede?
- Cosa succederà alla blockchain? Vedremo il suo utilizzo in altri settori?
E in definitiva…
- Le banche, le istituzioni e il sistema finanziario e sociale che conosciamo oggi vincerà la partita contro il sistema de-centralizzato rappresentato dal bitcoin?
Conclusioni
Queste sono le domande da farsi per cercare di capire se dietro al bitcoin c’è del valore reale su cui investire.
Io, oggi, una risposta netta a tutte queste domande non ce l’ho.
Detto questo, sono fortemente convinto che bitcoin sia qui con noi per restare.
Magari cambierà nome o forma, ma il concetto e soprattutto la tecnologia, non ci abbandoneranno più.
Anzi, ritengo che la blockchain rappresenterà una delle chiavi per la prossima rivoluzione industriale, insieme all’intelligenza artificiale e alla realtà aumentata (questa segnala!).
Oggi bitcoin non ha le caratteristiche tipiche di un asset su cui si può investire, nel vero senso della parola.
Per ora siamo nel campo delle operazioni di speculazione.
Se decidi di metterci su un po’ di soldi, in un ottica strategica, puoi decidere di dedicare un 5%-10% del tuo portafoglio totale ai bitcoin.
Questa percentuale ti da la possibilità di trarre beneficio da eventuali profitti e, contemporaneamente, ti tutela in caso di andamento negativo, riducendo le perdite.
Per questo è importante sapere cosa si sta facendo e quali rischi si stanno correndo, prima di buttarsi a piedi pari in qualcosa del genere solo perché “sembra” che sia possibile fare tanti soldi velocemente.
Soldi facili e veloci non esistono da nessuna parte.
L’unico motore per ottenere alti rendimenti è attraverso l’assunzione di un alto rischio.
Infatti, tutti i migliori investitori al mondo misurano il rischio nel modo corretto e fanno due cose per portare a casa i loro risultati significativi.
Leggi l’articolo su come investire soldi e guadagnare per capire di cosa sto parlando.
Noi ci sentiamo presto!
Matteo
ps: hai già comprato bitcoin? perché non mi racconti la tua esperienza nei commenti?