Piano di Accumulo Capitale (PAC): Guida Definitiva ai due casi in cui conviene utilizzarlo per investire

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In questo articolo ti spiego cos’è un Piano di Accumulo Capitale (PAC) e quali sono i 2 casi in cui ti conviene utilizzarlo per investire i tuoi soldi.

Si perché, diversamente da quanto ti hanno probabilmente detto, non è sempre la scelta migliore anzi, 2 volte su 3 è meglio applicare un’altra strategia.

Si, lo so…chissà quante volte la Banca o il promotore finanziario hanno cercato di vendertene uno a sproposito.

Non c’è alcun problema.

La cosa importante è capire quando è corretto PER TE investire mediante un Piano di Accumulo Capitale, non per loro.

Cominciamo quindi col capire di cosa si tratta, quali sono i suoi vantaggi, gli svantaggi e quando conviene utilizzarlo.

La logica dietro un Piano di Accumulo del Capitale

Voglio farti un paio di domande.

Immagina di avere a disposizione 50.000 €.

Quando pensi che sia il momento migliore per investirli ed entrare sui mercati finanziari?

Non lo sai? Bè certo, è normale.

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Magari hai paura che non appena avrai effettuato il tuo investimento si presenti un calo di borsa che spazzi via il valore del tuo denaro. 

E questa possibilità complica molto le cose.

Non ti preoccupare, è una reazione comune a molti investitori.

Adesso cambiamo scenario.

Immagina di aver investito quei 50.000 € da tempo e che le Borse mondiali crollino improvvisamente e tutte insieme.

Tu come ti comporti?

In preda all’ansia corri a vendere tutto per limitare le perdite? O mantieni il sangue freddo e lasci inalterato il tuo investimento?

Ora, non so se l’hai notato, ma in entrambe queste situazioni c’è un elemento ricorrente e centrale.

Si tratta dell’incertezza che deriva da emozioni contrastanti l’una con l’altra.

Le emozioni umane hanno da sempre un ruolo fondamentale nella gestione del denaro e degli investimenti.

E come è stato dimostrato in diverse occasioni, spesso e volentieri influenzano negativamente le nostre scelte.

Se pensiamo a come investire sui mercati finanziari, mediamente ci troviamo di fronte a due reazioni.

Da un lato abbiamo un costante senso di ansia e di paura.

Ma sono sicuro di aver fatto la scelta giusta?

E se l’esito delle elezioni americane non piace ai mercati?

E se l’Europa abbandona l’Euro?

E se crolla la Banca xyz?

E se poi scoppia una nuova crisi mondiale?

E se…

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Dall’altro lato invece avviene l’effetto opposto.

Se vediamo che tutto sale, la gente guadagna e ogni giorno esce una notizia di un nuovo massimo raggiunto dal mercato, allora ci lasciamo andare all’euforia del momento.

Del resto, vuoi veramente rimanere fuori dai giochi proprio nel momento in cui guadagnano tutti?

L’azione x è salita anche oggi del +3,5%, mentre da inizio anno è su del 35%…non mi starò perdendo un super-trend crescente?

Mi stai seguendo?

Ora ragiona un momento con me.

Le emozioni fanno parte della natura umana.

Non le possiamo eliminare.

Ma se vogliamo fare degli investimenti efficienti ed intelligenti abbiamo la necessità di governarle e controllarle.

Dobbiamo evitare di farci prendere dalla paura, dall’ansia o dall’euforia e mantenere un approccio freddo ed oggettivo.

Si, lo so, sembra più facile a dirsi che a farsi.

Per questo motivo entra in campo il Piano di Accumulo Capitale.

Cos’è un Piano di Accumulo del Capitale

Come spiega anche Wikipedia, un PAC è:

…un programma d’investimento di importi costanti a scadenze regolari…per un periodo di durata predeterminata.

La tecnica è quindi basata sul fatto di investire la stesa cifra, ripetutamente nel tempo, fino ad una scadenza predefinita.

Ma cosa rende questa strategia vincente?

Te lo spiego in modo dettagliato nel video qui sotto.

Ci siamo?

Perciò la prima cosa da capire quando si parla di come investire con un PAC è che si tratta di una Strategia di investimento e non di un prodotto finanziario.

Una strategia…non un prodotto

Questa distinzione è importante.

Molte persone sono convinte che l’obiettivo sia “comprare un PAC” e risolvere così tutti i loro problemi di investimento.

Non è assolutamente così!!!

Su questo blog spiego continuamente come la strategia sia l’80% del lavoro di un investitore.

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Quando si deve decidere quale applicare al proprio investimento, il fatto di utilizzare un Piano di Accumulo Capitale o un altro metodo è esattamente una delle decisioni da prendere.

Ciò significa anche che le analisi e le valutazioni per decidere se effettuare l’investimento o meno devono essere fatte sugli strumenti finanziari e sui prodotti “sottostanti” alla strategia (azioni, obbligazioni, ETF,  Fondi Comuni di Investimento ecc…).

Lo ripeto perché è un concetto FONDAMENTALE!

L’analisi finale per decidere se investire o meno deve essere fatta sul “sottostante”, non sul metodo!

Ma tutto questo non conta se non conosci quali sono i vantaggi di un PAC rispetto ad altre strategie.

Vantaggi di un Piano di Accumulo di Capitale

I benefici si nascondono nei meccanismi del modello che vi sta dietro.

Lo sapevi che il concetto di piano di accumulo di capitale è vecchio di oltre 50 anni?

Risale ai tempi del mitico Benjamin Graham.

Forse non lo conosci, ma lui è stato uno dei più grandi investitori della storia.

E’ il padre di quella che viene comunemente chiamata Analisi Fondamentale, uno dei fari su come investire in azioni in modo efficiente.

Se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio la lettura del suo Bestseller The Intelligent Investor

Graham era uno sveglio.

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Nonostante la sua enorme esperienza in materia, aveva capito che intuire ed anticipare come si sarebbe mosso il mercato era più un gioco da veggenti e medium, piuttosto che da investitori seri.

Per ovviare al problema del rischio di sbagliare il momento di ingresso nel mercato, detto in gergo tecnico market timing, inventò una strategia di investimento alternativa.

Market timing significa proprio “battere il mercato sul tempo” e muoversi nella direzione giusta prima che lui faccia un movimento significativo.

Nel concreto significa vendere sui valori massimi e comprare sui valori minimi.

La sua strategia alternativa prevedeva di investire il capitale poco per volta, ma costantemente, riducendo così la probabilità che tutto il patrimonio venisse colpito da un improvviso calo di borsa.

A questa tecnica è stato dato un nome…Dollar Cost Averaging.

Come avrai capito, il Dollar Cost Averaging è la base di ragionamento su cui si poggiano tutti i moderni Piani di Accumulo Capitale.

Grazie a questa strategia non ti devi più preoccupare di individuare il momento adatto per entrare sul mercato.

Finisci per investire costantemente, sia nel momento in cui i mercati salgono, sia nel momento in cui i mercati scendono.

Rimane però da capire quando il PAC rappresenta la strategia migliore da applicare.

Per farlo devi concentrarti sui suoi tre enormi pregi:

  • Aiuta a tenere sotto controllo le emozioni che guidano gli investimenti
  • Aiuta a decidere di non decidere
  • Aiuta a mantenere l’impegno nel tempo

1. Controllare le emozioni

Te lo chiedo nuovamente.

Se nel momento in cui vai a controllare l’andamento dei tuoi investimenti ti trovi davanti questa immagine, cosa fai?

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Abbiamo visto come le emozioni creino dei veri e propri corto-circuiti di ragionamento.

Diversi studi di finanza comportamentale hanno dimostrato la presenza di quelli che in termine tecnico si chiamano bias comportamentali.

Si tratta di quello che succede alla nostra mente quando ragiona in modo irrazionale.

Esistono diversi tipi di bias, come l’effetto gregge, l’avversione al rischio, l’ancoraggio ecc…

Il vantaggio di investire mediante un Piano di Accumulo Capitale è che finisci per togliere questi bias e il fattore emotivo dal tavolo.

E con loro se ne vanno una quantità enorme di stress, dubbi e domande.

2. Decidere di non decidere

Questa strategia ha anche il pregio di neutralizzare il rischio legato alla scelta del momento migliore per “entrare sul mercato” (il famoso market timing)

Guarda il grafico dell’andamento dello S&P 500 (uno dei principali indici americani) degli ultimi 10 anni.

Cosa avresti fatto nei punti che ho indicato in rosso?

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fonte: yahoo finance

Col senno di poi è facile dare una risposta.

Allora ti chiedo: visto l’andamento finale in alto sulla destra, cosa pensi sia giusto fare ORA?

Investire subito o aspettare che si presenti il prossimo ribasso dei prezzi?

Bè, dipende da quando arriverà, giusto? (Cosa dici, lo chiediamo ad un veggente?)

Ora perdonami perché devo dire una cosa banale.

L’obiettivo di tutti gli investitori di questo mondo è fare un investimento che subito dopo aumenta il suo valore e cresce costantemente nel tempo, offrendo un guadagno considerevole.

Non ho ancora conosciuto investitori a cui interessasse perdere soldi…

Detto ciò, nonostante lo sviluppo di complicatissimi algoritmi di calcolo per riuscire a prevedere l’andamento delle borse, non siamo ancora riusciti a trovare il modo di individuare con certezza come e quando si muoveranno i mercati in futuro.

Perciò, con buona pace di quelli che continuano a credere che basti la “soffiata giusta” per investire, il market timing rimane un rischio reale a cui sono esposti tutti gli investitori.

Nessuno escluso!

Se questo aspetto ti crea ansia e dubbi, puoi prendere una grande decisione.

Puoi decidere di non decidere.

Puoi evitare di esporti al rischio di sbagliare il momento di ingresso, entrando un po’ alla volta e costantemente.

Non ti devi più preoccupare di decidere quando effettuare il tuo investimento.

La cosa importante è però riuscire a mantenere in nervi saldi e l’impegno nel tempo…

3. Mantenere l’impegno nel tempo

Una delle principali cause di fallimento di un investimento è data dalla mancanza di costanza nell’applicazione della strategia.

Può succedere di dover aspettare del tempo prima di vedere dei risultati interessanti.

E magari qualcuno può stancarsi di aspettare o ritenere di voler arrivare a destinazione più velocemente.

Se però non si “mantiene la barra dritta” e si decide di uscire dal percorso tracciato, si rischia di rovinare tutto il lavoro fatto.

Investire tramite PAC aiuta a mantenere l’impegno ed evitare di lasciare andare la presa proprio nel momento più sbagliato.

Insomma, non so se si è capito ma il Piano di Accumulo Capitale non è una strategia per tutti

Quando conviene utilizzare un PAC

Tutte le considerazioni fatte fin qui sono servite a raggiungere una conclusione importante.

Come anticipavo, un PAC non rappresenta sempre la migliore strategia di investimento.

Anzi, diversi studi hanno dimostrato che non è quella adatta ben 2 volte su 3 (per approfondire puoi leggere questo articolo).

La vera strategia vincente rimane investire una somma di capitale tutta in una volta, invece che diluita nel tempo.

Ma ci sono ben due impedimenti a questa affermazione:

  1. L’ingombrante peso delle emozioni umane.
  2. Il fatto che non tutti hanno una somma di capitale già pronta da investire.

Quindi, per questi motivi, il Piano di Accumulo Capitale rappresenta la strategia di investimento migliore nel caso in cui:

  • Non hai una somma consistente di denaro iniziale da investire
  • Hai un’entrata fissa e costante nel tempo (stipendio, reddito ecc…)
  • Hai un orizzonte di investimento di medio-lungo termine
  • Hai una bassa capacità di sopportare il rischio
  • Vuoi un metodo che ti aiuti a mantenere l’impegno nel tempo
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Ecco qua l’identikit di chi deve utilizzare questa modalità per investire i propri soldi.

E’ l’approccio migliore se puoi investire un po’ di soldi per volta, invece che tutti insieme.

E’ la strategia vincente se vuoi neutralizzare il rischio delle oscillazioni del mercato.

E’ la tecnica che ti offre il miglior risultato se hai bisogno di un aiuto per mantenere la costanza dell’impegno nel tempo.

In definitiva, devi vedere il PAC come un modo di gestire e ridurre al minimo il rischio.

Ma attenzione, prendi consapevolezza anche di un limite importante…

Svantaggi di un Piano di Accumulo Capitale

Voglio che tu sia consapevole di una cosa estremamente significativa.

In finanza non esistono free lunches (pasti gratis).

Per ogni cosa che vuoi ottenere, devi dare in cambio un pegno.

E’ una regola imprescindibile e inderogabile.

1. Proteggersi costa

Gestire e ridurre il rischio ha SEMPRE la contropartita di rinunciare ad una parte del potenziale rendimento.

Chi investe tramite PAC sarà maggiormente coperto dalle oscillazioni negative dei mercati.

Contemporaneamente però non potrà sfruttare a pieno i rialzi e i cicli positivi.

Questo è un fatto!

In finanza proteggersi ha un costo, SEMPRE!

Non come quando ti raccontano la favola che ci sono soluzioni di investimento senza rischio, a capitale protetto e garantito…

Si vabbè, raccontami un’altra barzelletta che questa non mi ha fatto ridere…

L’obiettivo di investimento mediante PAC non è quindi la massimizzazione del rendimento, ma la riduzione del rischio.

Tranquillo, non stai rinunciando al guadagno del tuo investimento.

Se il Piano investe in un “sottostante” valido si portano a casa dei buoni risultati.

Rimane però un ultimo ostacolo da superare…i costi!

2. Le commissioni di un PAC

Ho già ampiamente spiegato come le commissioni eccessive rappresentino una piaga che distrugge il valore di un investimento.

Ma è bene approfondire come e quando colpisce un Piano di Accumulo Capitale.

Innanzitutto considera che dovrai sempre pagare le varie commissioni presenti sugli strumenti finanziari “sottostanti” che utilizzi per investire.

Detto questo, utilizzando un PAC esistono tre commissioni che principalmente pesano sul risultato finale e lo mettono in pericolo:

  • Le commissioni di sottoscrizione
  • Le commissioni di uscita
  • Le commissioni sui singoli versamenti

Una situazione frequente è quella in cui ti vengono caricate molte commissioni all’inizio del Piano (fino al 30% del totale complessivo).

Il motivo è che chi ti propone il PAC ha paura che tu possa uscire prima del previsto e allora preferisce incassare il suo guadagno il prima possibile.

E’ infatti molto frequente che ti venga chiesto di pagare molte rate all’inizio, in un’unica soluzione, così da poter naturalmente applicare anche le relative commissioni.

Ad esempio, se il tuo piano prevede di investire 100 € al mese, all’atto di sottoscrizione, potresti dover versare subito 15 rate (1.500 €) e poi, dal secondo versamento, partire con gli effettivi 100 € al mese.

In altri casi ti piazzano una bella commissione di uscita proporzionale, che è alta all’inizio e poi cala col passare del tempo.

E’ semplicemente un altro incentivo a tenerti nel piano il più possibile.

Quello che posso consigliarti per ridurre l’impatto di questi costi è di cercare di negoziarli (in banca si può negoziare TUTTO!).

Se però puoi concentrarti su una sola commissione, fallo sulla peggiore in assoluto.

piano di accumulo capitale

La commissione per singolo versamento.

Spesso e volentieri si tratta di un costo fisso e non in % al versamento.

Per questo motivo, pesa maggiormente quando versi cifre più piccole.

Quindi, ad esempio, se la commissione è di 2 € su ogni singolo versamento e tu stai investendo 100 € al mese, hai ogni volta un costo all’entrata del 2%!!! (e mi sono tenuto basso)

Siamo di nuovo entrati in gioielleria…

Purtroppo qui la partita è veramente dura.

Mediante questo consolidato sistema di costi e commissioni, c’è un evidente disincentivo all’investimento di piccole somme.

Se si hanno cifre ridotte da investire mensilmente, la cosa migliore da fare per abbattere il peso dei costi è ridurre la frequenza di versamento, magari passando a ogni 3-6 mesi.

Tra l’altro fare questa modifica non ha un grande impatto in termini di rendimento sul risultato finale.

Conclusioni

Perciò, facendo il punto e tirando una linea finale, il PAC è una strategia di investimento che esprime il meglio di sé in due particolari occasioni.

1. Se devi investire piccole somme, poco per volta.

Nel caso in cui non hai una somma di capitale e devi costruire il tuo investimento da zero, è la strategia perfetta!

2.  Se vuoi controllare e ridurre il rischio dell’investimento.

Nel caso in cui hai un po’ di soldi da parte e devi scegliere se investire tutto subito, oppure gradualmente, devi fare una riflessione interna e decidere cosa conta maggiormente per te.

Pesa di più la paura legata alle oscillazioni del mercato, rispetto alla massimizzazione del rendimento?

Allora mantieni un profilo di rischio basso e fai un PAC.

Bene, spero che questo articolo ti sia servito per chiarirti le idee.

In tal caso posso chiederti un piccolo favore?

Ho impiegato veramente molto tempo a scriverlo e mi farebbe molto piacere se lo condividessi con i tuoi amici.

Come vedi mi accontento di poco…altro che pagare le solite commissioni, no?

Commenti
  • AvatarUser default avatar
    Steve
    29/3/2023
    Rispondi

    Buongiorno il PAC Ishares core MSCI World ETF(ACC) puo essere pigniorato dai creditori ?

  • User avatar
    Matteo Biancolini
    3/4/2023
    Rispondi

    Buongiorno,

    come la maggior parte degli strumenti finanziari, anche i fondi comuni di investimento e gli ETF possono essere pignorati tramite atto giudiziario.

    Matteo

  • AvatarUser default avatar
    Fabio Operti
    4/12/2020
    Rispondi

    Ciao Matteo,

    Un ringraziamento per l’articolo molto interessante e ben scritto.
    Vorrei iniziare a breve un piano di accumulo a medio/lungo termine tramite 1/2 ETF azionari che investono in diverse aree geografiche. Senza andare troppo nello specifico, vorrei essere il piu consapevole possibile delle decisioni iniziali che prendo che incideranno poi lungo tutta la durata del mio PAC. Al di là di dove vado ad investire, che è poi una delle decisioni piu importanti ci sono tutta una serie di altre decisioni, per esempio scegliere la giusta quota, scegliere la cadenza temporale dei miei versamenti, aggiungere una minima componente discrezionale (es. aumentare il mio versamento di una certa percentuale in caso di un ribasso particolarmente consistente), ribilanciare le quantità che investo tra gli etf. Conosci per caso dei libri che trattano di questi argomenti che mi consiglieresti?

  • User avatar
    Matteo Biancolini
    11/12/2020
    Rispondi

    Ciao Fabio, purtroppo libri che parlano in modo specifico della costruzione di un PAC non ne conosco, ma ti confermo che si tratta di una della domande più gettonate all’interno della community di Investitore Strategico, dove chiaramente ognuno imposta la sua strategia personale.

    Di solito parlo di queste cose con i miei clienti privati oppure all’interno di Investitore Strategico.

    Però mi hai dato uno spunto per approfondire questo argomento in un articolo o altro tipo di contenuto.

    a presto

    Matteo

  • AvatarUser default avatar
    angelo
    24/12/2018
    Rispondi

    Ciao Matteo,
    nel farti i complimenti per la chiarezza espositiva e il tipo di informazione “fuori-dal-coro” vorrei porre un paio di domande forse un po’ borderline:
    1) avendo la necessità di costruirmi un minimo di pensione – in quanto come libero professionista so già che non ne avrò una – ritieni che il PAC sia una strada comunque percorribile?
    2) che tu sappia, il PAC è pignorabile? Si può cointestare?

  • User avatar
    Matteo Biancolini
    27/12/2018
    Rispondi

    Ciao Angelo, grazie per i complimenti.

    Come descrivo nell’articolo, il PAC è una strategia di investimento, non un prodotto.

    Per questo motivo lo trovo assolutamente adeguato per la costruzione di una pensione integrativa.

    Soprattutto per i liberi professionisti come te è fondamentale muoversi per tempo se si vuole evitare di ritrovarsi con entrate finanziarie nettamente più basse, da un giorno all’altro.

    A tal proposito, ho scritto una serie di articoli sul tema che penso possano fare al caso tuo (https://www.matteobiancolini.it/pensione-integrativa/).

    Infine, per rispondere alla seconda domanda, dato che il PAC non è un prodotto, non si possono fare discorsi di impignorabilità o di co-intestazione.

    In quest’ultimo caso, se vuoi ottenere lo stesso risultato, puoi co-intestare il deposito titoli su cui è presente il tuo piano di accumulo.

    a presto!

  • AvatarUser default avatar
    Alessandro
    25/11/2018
    Rispondi

    Ciao Matteo. Per costruire un pac in ETF in maniera attiva ovvero aumentando i versament in caso di mercati negativi e viceversa, considerandi le commissi quali piattaforme consigli? Cosa ne pensi di Interactive broker? Grazie. Alessandro Giannelli.

  • AvatarUser default avatar
    angelo
    28/12/2018
    Rispondi

    Molte grazie per la risposta esauriente.
    Ti auguro un ottimo 2019!

  • User avatar
    Matteo Biancolini
    28/12/2018
    Rispondi

    Figurati!

  • User avatar
    Matteo Biancolini
    26/11/2018
    Rispondi

    Ciao Alessandro, per costruire un PAC su un portafoglio di ETF non è necessaria chissà quale piattaforma.

    Può andare bene il classico home banking di una banca solida.

    Le due condizioni necessarie per poterlo fare sono l’accesso a tutti i mercati finanziari e, come dici giustamente tu, commissioni di negoziazione decenti.

    Da questo punto di vista possono benissimo andare bene quasi tutte le principali banche italiane.

    Starei invece alla larga dalle piattaforme di trading, in quanto sono più adatte a chi cerca un’operatività diversa, molto più intensa, molto più complessa e molto più professionale.

    Da questo punto di vista, il mio mantra rimane sempre il fatto di cercare di rendere le cose il più semplice possibile.

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25/4/2024
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